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Quante sedute ci vogliono ancora?

Supervisione per capire le domande del Paziente

“Quante sedute ci vogliono ancora?”

Ecco una delle domande più temute dai Terapeuti alle prime armi, e non solo!

Cosa sta dicendo il Paziente con questa domanda?

  • vorrei stare bene presto…
  • posso fidarmi?
  • ho paura dei cambiamenti a cui sto andando incontro
  • … (???)

Come la percepisce il Terapeuta inesperto?

  • sono uno Psicologo incapace
  • quanto mi sta antipatico, cosa vuole da me?
  • devo aiutarlo bene e subito, mi compro due libri su quest’argomento e li studio prima della prossima seduta!
  • … (???)

Chi ha ragione? 🙂

Se il Paziente e il Terapeuta parlano due lingue diverse, sta al Terapeuta riconoscere e modificare i propri schemi attivi nella relazione, essere consapevole di “cosa ci mette di suo”, con l’aiuto del suo supervisore (supervisione che in alcuni momenti diventa terapia). 

Solo se il Terapeuta continua ad interrogarsi su di sé e a mettersi in gioco, può ascoltare ciò che dice il Paziente tra le righe e rispondere serenamente a qualsiasi sua domanda.

Ho comprato un sacco di libri, a inizio carriera, sulla spinta della paura di non saperne abbastanza, libri che non ho mai letto o di cui non ricordo nulla, perchè sfogliati con l’intento di placare l’ansia e non di imparare. Carta per la gabbia dei canarini!!!

Ora spendo anche di più, ahimè, in libri che mi interessano seriamente, in supervisioni, in terapia, e se la domanda di un Paziente mi fa ancora paura, guardo quella paura, la catalogo come “qualcosa di mio”, la metto da parte per analizzarla dopo e mi metto davvero in ascolto. 

Esserci passata e viverla ancora, ma più consapevolmente, mi permette di trasmettere la mia esperienza ai Terapeuti che supervisiono e mettermi in relazione con loro alla pari, offrendo tutto quello che posso insegnare ed imparando tanto a mia volta. 

Nel dubbio, chiediamolo al Paziente!

Michela

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Dott.ssa_Alibrandi

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1 commento su “Quante sedute ci vogliono ancora?”

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