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mindfulness ansia e stress

Conoscersi da dentro

Mindfulness per gestire l’ansia, esperienza pratica di una psicoterapeuta sotto stress!

Mamma, quando ero nella tua pancia ad un certo punto mi sono stufata di conoscerti solo da dentro e sono nata per conoscerti anche da fuori!”
Questo mi ha detto mia figlia a 4 anni, rielaborando spezzoni di discorsi sentiti chissà dove.

Quanti di noi invece si conoscono solo “da fuori”!
Viaggiamo seguendo il pilota automatico dei nostri pensieri, senza soffermarci sulle emozioni, sui segnali del corpo, sul nostro respiro, sulle sensazioni interiori, del “dentro”.

Ieri sera ero in uno stato d’animo particolare a causa di una nuova idea lavorativa che sul momento mi era sembrata ottima e mi girava in testa senza tregua, alternata a preoccupazione molto intensa per una notizia ricevuta.
Ero stanca e su di giri, condizione che a volte gestisco passando all’azione senza rifletterci troppo su.
Ero proiettata nel futuro e nello stesso tempo avevo un grande desiderio di riposare e stare con me stessa.

Volevo fermarmi, ma come?

La pandemia che stiamo vivendo ha insegnato ancora di più che l’unico tempo che conta è oggi. Ci siamo ritrovati chiusi in casa all’improvviso, la nostra routine interrotta dalla sera alla mattina, i progetti in stand-by, tanti di noi hanno avuto lutti di cari che non hanno potuto nemmeno salutare.
Credo che pensare al futuro, oggi più che mai, abbia senso solo nella misura in cui è costruttivo e ci regala benessere, non se diventa un interminabile worry.

Ho provato allora a ricordare e a mettere in pratica esperienze di meditazione e preghiera sperimentate da ragazzina insieme al corso di mindfulness MBSR fatto da adulta .
Ho cercato di rimanere nel qui ed ora e di guardare con curiosità quella sensazione così particolare, con l’intento di conoscerla meglio, di conoscermi meglio.
Non volevo rilassarmi, non ci sarei riuscita volontariamente, ma permanere in quello stato d’animo, osservarlo, accettarlo.

Come sono quando sono “su di giri”? Cosa mi succede quando sono preoccupata? 
Muscoli contratti, mascella serrata, collo teso, stomaco chiuso, irrequietezza e fatica a restare ferma, lieve tachicardia, respiro corto. Pensieri che non trovano sbocco e rimbalzano da un tema ad un altro, a cui rispondo con gentilezza “non è il momento, ora sto qui con me”. 

Come sono dopo un po’ che mi osservo?
I pensieri sono più lucidi, il corpo più rilassato, arriva in un’ondata tutta la stanchezza, sbadiglio, mi abbandono. 

Sono stata con le mie emozioni, ho guardato con curiosità come reagisce il mio corpo, ho scelto di fermarmi e di restare qui, finché non ho sentito che era sufficiente. Completamente presente a me stessa nell’unico istante che conta: ora.

Torno di là, dove il resto della famiglia sta terminando di guardare un cartone animato. Domani proporrò Kung Fu Panda!!! 

Ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente.

Sullo stesso argomento: Bottom up: il corpo in terapia

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Dott.ssa_Alibrandi

Psicoterapeuta, Supervisore, Docente Facebook | Linkedin

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