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Ipocondria e Psicoterapia online nella fase 2 del coronavirus

Cosa può accadere a chi soffre di ipocondria in fase 2 del coronavirus e come affrontarla con la psicoterapia online

Cerchiamo di capire insieme cosa accade a chi soffre di ipocondria in fase 2 del coronavirus CoVid-19 e come poter affrontarla per stare meglio o chiedere l’aiuto di una psicoterapia online.

Tutti noi sotto stress possiamo sviluppare una tendenza a preoccuparci dei sintomi fisici. 

A maggior ragione può accadere se lo stress è causato da una pandemia e da un graduale ritorno alla vita normale, che normale però non è. Ricominciare ad uscire, ma mantenendo la distanza sociale, con guanti e  mascherine, con luoghi permessi e luoghi vietati, può darci l’impressione di essere disarmati nell’affrontare un nemico.

L’attenzione e la preoccupazione per i segnali del corpo però, anche se incrementata a causa dello stress, non è necessariamente ipocondria.  

La diagnosi di ipocondria si ha quando questi pensieri diventano frequenti, intensi, eccessivi rispetto al rischio reale ed accompagnati da ansia molto elevata: le sensazioni fisiche o le normali alterazioni, vere o presunte, sono interpretate come sintomo di malattia e la persona si impegna in controlli e ricerche di rassicurazioni o cerca di evitare l’argomento.

Il cuore che batte più in fretta può essere letto come un problema cardiaco , il neo che forse hacambiato forma è senz’altro indice di un tumore, la respirazione affaticata è una polmonite, o è coronavirus.

Il paziente ipocondriaco spesso ha sviluppato nella sua storia e nella sua famiglia un’idea di sé come vulnerabile, fragile, bisognoso di aiuto, e la situazione attuale accentua queste sensazioni.

Attenzione, però!

Come sempre nella patologia e nella psicoterapia non ci sono regole uguali per tutti!

Alcuni pazienti ipocondriaci in questa fase potrebbero paradossalmente stare meglio e vivere una riduzione dei sintomi ansiosi: stare in casa e ridurre i contatti sociali, spesso fonte di stress, avere ritmi più blandi, sentirsi finalmente simile agli altri (“tutti sono preoccupati come me”) possono indurre nel paziente un temporaneo benessere.

Altri pazienti ipocondriaci potrebbero essere piuttosto sereni riguardo al CoVid-19 ma vedere incrementati i loro timori “classici,” quelli che li preoccupavano già prima: lo stress di essere costantemente immersi in notizie riguardanti la salute, in immagini di ospedali, il cambiamento di routine, possono esacerbare il sintomo senza necessariamente modificare i contenuti delle paure.

Se senti che ciò che Io descritto è proprio quello che stai vivendo, puoi iniziare ad aiutare te stesso cercando di non concentrarti esclusivamente sulla malattia:

  • smetti di cercare informazioni sul virus su internet e social ma leggi solo le fonti ufficiali e non più di una volta al giorno
  • non fare diagnosi da solo su google!
  • cerca di coltivare interessi e passioni
  • chiedi aiuto e intraprendi o riprendi la tua psicoterapia.

In caso di necessità sono a disposizione per la Psicoterapia online!

Michela

Sullo stesso argomento: La Psicoterapia online nella fase 2 del coronavirus

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Photo by Alexander Krivitskiy on Unsplash

Dott.ssa_Alibrandi

Psicoterapeuta, Supervisore, Docente Facebook | Linkedin

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