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L’importanza della supervisione

Ho la fortuna di fare supervisione con dei grandi della Psicoterapia, i terapeuti TMI, Dimaggio, Popolo, Salvatore, Ottavi. E ho la fortuna di farla in gruppo, con altri colleghi bravissimi e attenti. Ognuno, a turno, parla dei Pazienti con cui ha maggior difficoltà (ovviamente senza fare nomi per salvaguardare la privacy). Gli altri fanno osservazioni ed obiezioni e offrono nuovi punti di vista.

Per un’ora o più si ragiona sul Paziente, le sue difficoltà, gli spunti di cambiamento, ma soprattutto si ragiona sul Terapeuta. Il protagonista della supervisione è sempre il Terapeuta: perché quel tipo di Paziente ti mette in difficoltà, quali emozioni ti suscita, perché non approfondisci il suo tema di vita, assomiglia troppo al tuo?

Alla fine si tratta di una seduta di terapia per il Terapeuta, da cui si trae sempre una maggiore consapevolezza, anche se con gran fatica.
Sarà per questo che ogni volta che c’è da decidere chi porta il caso, stiamo con gli occhi bassi o facciamo gli indifferenti, come quando a scuola la prof scorreva i nomi per decidere chi interrogare?! ? Però quanto è bello, a fine supervisione, scoprire che sono anche le tue debolezze a renderti un buon Terapeuta!

Quanto è bello, a fine supervisione, scoprire che sono anche le tue debolezze a renderti un buon Terapeuta!

– Michela

Dott.ssa_Alibrandi

Psicoterapeuta, Supervisore, Docente Facebook | Linkedin

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