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michela_suona_chitarra

Fai qualcosa di piacevole!

E’ un consiglio importante per tutti, e per il Paziente diventa una vera e propria prescrizione, soprattutto all’inizio della terapia, quando ha bisogno di riprendere fiducia in se stesso, e alla fine, quando deve riprogettare una vita senza il sintomo.

La risposta classica è “non so cosa fare, non ho voglia di fare nulla”. Qui viene automatico al Terapeuta ingenuo, e ci sono caduta anch’io molto spesso, consigliare ciò che piace a se stesso: “ascolta musica, passeggia, vai a un corso di latino americano”. Addirittura ci sono le “liste di attività piacevoli” da proporre al Paziente, che comprendono suggerimenti tipo “fare giardinaggio” (e il paziente abita a Genova, magari nei vicoli, dove se va bene ha una finestra vista muro, figuriamoci un terrazzo o un giardino!), “andare al cinema” (“Ma io soffro di attacchi di panico, come faccio a chiudermi in un cinema!”), “avere rapporti sessuali” (non commento!).

Se il Paziente lo fa davvero, è solo fortuna. Abbiamo commesso un grave errore: non ci siamo sintonizzati sulla parte sana della persona che abbiamo davanti. Aiutiamolo a ricordare ciò che piace a lui. “Cosa ti piaceva fare prima?” Prima del sintomo, prima della sofferenza?

Occhi chiusi, torna a quei momenti. Abbracciata a una chitarra, il profumo del legno, la mano sinistra che sa perfettamente qual è il suo posto, la destra che prima inciampa, poi vola, la stanza piena di note… e di felicità.

Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo cominciare una chitarra

– F. De Andrè

Dott.ssa_Alibrandi

Psicoterapeuta, Supervisore, Docente Facebook | Linkedin

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